Salve Inguaribili Viaggiatori,
come vi ho già raccontato siamo stati ospiti del camping Marina di Venezia ai primi di giugno, considerata la posizione geografica, circondati dalla laguna, abbiamo approfittato per fare una bellissima escursione in motoscafo nelle isole veneziane.
Ci siamo imbarcati a Punta Sabbioni in direzione San Francesco del deserto. Questa piccola isola, di circa quattro ettari, incastonata tra le più note Sant'Erasmo e Burano, è una vera oasi di pace, defilata dal turismo di massa, viene gestita dai frati minori che abitano lo splendido convento.
La leggenda narra che Francesco vi fece una sosta nella primavera del 1220 al ritorno da un viaggio in oriente e che in seguito alla canonizzazione del Santo, il nobile veneziano Jacopo Michiel, famiglia dogale, la dona all'ordine dei frati minori che da allora la custodiscono e ne hanno fatto un luogo di preghiera e meditazione.
Chiunque desideri vivere un'esperienza di preghiera, di riflessione e di condivisione di vita con i frati, ha la possibilità di essere ospitato per alcuni giorni a fronte di una libera offerta.
La nostra escursione in motoscafo nelle isole veneziane è proseguita verso Torcello, l’isola più a nord, scarsamente abitata con una fortissima vocazione turistica.
Siamo approdati a pochi passi dal Ponte del Diavolo, che una delle numerose leggende su questa costruzione narra sia stato costruito in una sola notte dal diavolo in persona per vincere una scommessa, questa credenza probabilmente è stata indotta dalla mancanza delle "spallette", ovvero le protezione sui lati.
Proseguendo nella passeggiata si arriva alla Basilica di Santa Maria dell’Assunta che vanta il primato di essere l’edificio più antico della laguna, dove si può ammirare il meraviglioso mosaico bizantino del XII-XIII secolo e il portico del IX secolo.
Teatro di emozionanti cerimonie di nozze dei veneziani è la chiesa di Santa Fosca, chiesa dalla pianta a croce greca con il relativo porticato delimitato da colonne di marmo con capitelli che riprendono il motivo architettonico dell'interno, simbolo del dominio culturale bizantino che Venezia subì fra il IX e il XII secolo.
Lasciata Torcello, l'escursione in motoscafo nelle isole veneziane è proseguita verso a quella che considero la più bella e caratteristica isola della laguna, Burano.
Quando si arriva e ci si lascia alle spalle l’approdo si è subito catturati dagli accesi e variopinti colori delle case che si riflettono nell'acqua dei canali creando un meraviglioso dipinto a cielo aperto.
Il cuore dell’isola è la piazza Baldassare Galuppi, sola e unica piazza del paese, che è stata realizzata interrando un canale. Un’altra caratteristica peculiare è il campanile della chiesa di San Martino, contraddistinto dalla notevole pendenza originata dal parziale cedimento dei suoi basamenti edificati su palafitte, come avviene alcune in alcune parti di Venezia.
Oltrepassando la piazza principale e passeggiando tra le rive, si giunge fino al punto più spettacolare, ovvero dove sorgono i Tre Ponti, luogo di incrocio di due canali, caratterizzato da un ponte di legno che congiunge tre rive, quella di San Mauro, di San Martino Sinistro e della Via Giudecca.
Questo ponte è il luogo ideale per scattare fotografie, si coglie l’essenza di Burano, le sue case colorate dei pescatori, lo storto campanile e al tramonto, quando il sole cala dietro alla vecchia pescheria, si intravvede in lontananza una piccolissima Venezia.
Per apprezzare appieno la visita a Burano, l’ideale e passeggiare con calma perdendosi tra le calli e lasciandosi sorprendere dai pittoreschi scorci e dalle inaspettate piazzette su cui affacciano le case strette, alte due al massimo tre piani, dagli intonaci e infissi colorati.
Lasciata a malincuore Burano, dopo un brevissimo tragitto in barca, siamo stati per il pranzo da “Ai Cacciatori” a Mazzorbo, piccola isola, collegata a Burano da un ponte, dal paesaggio caratterizzato dal verde delle aree coltivate ad attività ortofrutticola (famose le “castraure”, ovvero dei piccoli carciofi violacei, famosi quelli di Sant'Erasmo, presidio slow food).
Una curiosità che mi ha colpito legata a Mazzorbo è che originariamente questo piccolo lembo di terra in mezzo alla laguna veneta, contava ben cinque chiese parrocchiali e sei monasteri; ad oggi l’unica rimasta è Santa Caterina, attuale chiesa parrocchiale.
L’unico saggio consiglio che mi sento di dare agli inguaribili viaggiatori che decidono di fare un'escursione in motoscafo nelle isole veneziane è di farla con calma e lasciandosi il tempo di apprezzare non solo le architetture, la magia del mutevole paesaggio ma anche la storia, le leggende e la vivacità degli abitanti di queste piccole realtà.
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Ho messo insieme piccolo elenco di cose che vi consiglio di non dimenticare di mettere in valigia, quando farete questo viaggio: