Barbagia

Barbagia: viaggio al centro della Sardegna

Barbagia un viaggio al centro della Sardegna più autentica

La Barbagia è una zona selvaggia e montuosa dell'interno Sardegna, un luogo dove tradizioni e modi di vivere sembrano essere rimasti intatti per secoli.

Molti locali parlano ancora la lingua sarda, contrariamente ad altre parti dell'isola dove l'italiano si è diffuso.

Il periodo migliore per viaggiare in Barbagia è tra settembre e dicembre, periodo di festival e manifestazioni popolari ed è anche quando il paesaggio fa risaltare i colori della natura, infatti gli alberi si tingono di rosso, il fresco delle vallate non è ancora diventato freddo ed i frutti della terra sono pronti per essere gustati.

Siti archeologici e natura in Barbagia

La Barbagia è un territorio che delizierà gli amanti della tradizione, della natura, delle attività sportive o semplicemente della natura selvaggia. Anche in alta stagione (che significa luglio e agosto), ti sentirai completamente disconnesso dal resto del mondo, poiché i viaggiatori di solito tendono a preferire le spiagge e le città nelle zone costiere. Eppure è qui che si trova l'anima e il cuore sardo, e mancarlo sarebbe un vero peccato, credeteci.

Oltre a Nuoro, il capoluogo, un buon punto di partenza può essere Gavoi, patria del famoso formaggio “Fiore sardo”, Comune Bandiera arancione dalle case di granito scuro, divenuto famoso per il festival letterario “L’isola delle storie”, che si tiene in estate.

Da qui ci si può muovere in lungo e in largo attraverso le strade tortuose della Barbagia di Ollolai, passando per il borgo di Mamoiada, o per le ricche foreste demaniali di Montes, dove ci si può fermare in qualche ospitale agriturismo.

In alternativa si può decidere di visitare il santuario di Nostra Signora di Gonare dove tra il 5 e 1'8 settembre si tiene un partecipato pellegrinaggio che richiama fedeli da tutta la Barbagia.

Dolmen Sa Coveccada

I Dolmen sono costruite con blocchi monolitici in tutta Europa durante l'età della pietra, erano per lo più utilizzate come luoghi di sepoltura.

Sa Coveccada, il Dolmen più grande della Sardegna, è composto da soli cinque dischi ed è stato in gran parte conservato.

Ha un'altezza di quasi tre metri ed è lunga circa cinque metri. La sua età è stimata in almeno 4.000 anni, il che rende la tomba del clan antica quanto la Grande Piramide di Cheope.

Foresta Montarbu

La riserva naturale di Montarbu si estende per 2.800 ettari e protegge uno dei boschi più belli della Sardegna con una ricca flora e fauna.

Tra i tanti torrenti merita una menzione speciale il Rio Ermoliosu con le sue acque cristalline e scintillanti di tutti i colori in una giornata di sole.

Le rocce sovrastano la foresta, con la più alta Punta Margiani Pubusa, Middai Serra e Monte Arbu.

Esistono diversi sentieri nella foresta Montarbu che vi permetteranno di scoprire tutte le bellezze di questo bosco della Barbagia.

Orgosolo

Se dovessi scegliere un solo luogo da visitare in Barbagia, sarebbe senza dubbio Orgosolo, un piccolo paese situato tra le montagne.

È famosa in tutta l'isola (e non solo) per i suoi "Murales", bellissimi dipinti murali su case in pietra che i visitatori possono scoprire passeggiando per le strade. Ci sono circa 150 dipinti in totale.

I primissimi "murales" furono creati dagli anarchici alla fine degli anni '60; ne comparvero in seguito altri, realizzati da studenti e artisti per celebrare la vittoria della resistenza contro il fascismo nella seconda guerra mondiale.

Ancora oggi si creano molte opere d'arte, spesso di orientamento politico, che assumono un forte posizionamento nei confronti degli affari e della politica mondiale e internazionale.

Dal 1961 e dal film "Banditi a Orgosolo" di Vittorio De Seta, il paese e tutta la Barbagia sono stati associati al brigantaggio e ai rapimenti. Era un'epoca in cui la gente difendeva e proteggeva la propria terra dagli altri e dallo stato.

Gola Gorropu

Nei Monti del Supramonte, il Riu Flumineddu ha scavato una delle gole più profonde d'Europa. Le pareti alte fino a 500 metri, verticali, a volte anche strapiombanti, ospitano una ricca flora e fauna.

I lecci ospitano numerosi siti di nidificazione. L'ingresso della gola 18 km a sud di Dorgali è raggiungibile in auto tramite una strada stretta e tortuosa.

Dal parcheggio antistante l'ex casello Cantoniera “Genna Silana” parte un sentiero escursionistico lungo sette chilometri che conduce attraverso la Gola Gorropu. (4:30 ore, 8 km, dislivello: 600 m)

Nuraghe Santu Antine

Il nuraghe dell'età del bronzo (antico edificio megalitico) di Torralba è uno dei monumenti megalitici più importanti della regione mediterranea.

La massiccia fortezza fu iniziata nel 1600 aC. A circa 800 metri, in linea d'aria, troviamo il Nuraghe Oes a Giave.

Il Nuraghe è popolarmente chiamato “Sa Domo de su Re” (“Casa del Re”; Palazzo Reale Nuragico) – nome che allude alla dimensione dell'edificio. La torre principale è ancora alta più di 17 metri e oggi è tra le più alte della Sardegna.

Punta La Marmora

Con 1834 metri, la montagna più alta dell'isola forma un cuore piuttosto ruvido nelle montagne del Gennargentu, che altrimenti assomigliano piuttosto all'Europa centrale.

Durante le escursioni, bisogna essere preparati a temperature fino a 15 gradi inferiori a quelle lungo la costa.

Si può raggiungere la stazione a valle dell'impianto di risalita via Desulo nella parte occidentale della montagna.

Il percorso più breve ma anche il più ripido verso l'alto è il percorso vicino allo skilift. In cima quasi l'intera isola si apre ad una magnifica vista in una giornata limpida.

Enogastronomia in Barbagia

La cucina della Barbagia è molto ricca, dai formaggi di pecora (il famoso Pecorino Sardo) ai dolci e ai dessert (spesso con miele). Troverai anche negli agriturismi e nei ristoranti i cosiddetti "Pane Carasau", che gli italiani chiamano "Carta Musica".

La Barbagia è la patria indiscussa del cannonau, di cui in particolare Mamoiada, Dorgali e Oliena sono i centri di produzione riconosciuti a livello internazionale.

Considerato il vino più antico del bacino del Mediterraneo (in diverse zone dell'isola sono stati ritrovati resti di vinaccioli risalenti a 3200 anni fa), il cannonau non solo evoca ma trasferisce nel suo corpo gran parte del territorio che lo custodisce.

Ti consigliamo di sorseggiarlo mentre assaggi i piatti tipici , come i culurgiones (pasta ripiena di patate, pecorino e menta) o il pane frattau (con uova, pecorino e salsa) insieme al tipico pane carasau che accompagna, a Oliena, Orgosolo, Dorgali (ma non solo) sempre l'arrosto di maiale con il lardo sciolto sulla cotenna, o l'agnello allo spiedo, o la pecora bollita (soprattutto nella Barbagia di Ollolai).

Il tutto coronato da golosissimi dolci: biscotti, amaretti, pabassini, torte di noci, guelfos, piricchitus, aranzada, pistiddu, pan'e saba, il torrone di Tonara, e sa carapigna (speciale sorbetto al limone originariamente prodotto con la neve, ben conservato).

SCHEDA TECNICA BARBAGIA

Per ulteriori informazioni:
Assessorato del Turismo, Artigianato e Commercio
viale Trieste, 105 09123 – Cagliari
tel: +39 070 6067035
fax +39 070 6067278
Email: [email protected]

PROLOCO GAVOI
via Roma - 08020 Gavoi (NU), tel. 0784
Email: [email protected]

PROLOCO OLZAI
via Sant'Antonio - 08020 Olzai (NU), tel. 0784 55074
Email: [email protected]

Siti Web:
Sardegna Turismo: www.sardegnaturismo.it

Come si raggiunge:
In aereo:
L’aeroporto più vicino alla Barbagia è l’aeroporto di Olbia, dove atterrano anche i voli low cost da tutta europa.
In traghetto:
Tutte le navi e i traghetti nazionali e internazionali attraccano nei porti di: Arbatax, Cagliari, Golfo Aranci, Olbia, Palau, Porto Torres.
Periodo consigliato: Tutto l’anno.

 

 

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