3 cime di Lavaredo
Le 3 cime di Lavaredo

Le 3 cime di Lavaredo

La scoperta delle tre cime di Lavaredo è l’esperienza che ci racconta un nostro affezionato lettore.

Se anche tu vuoi condividere con altri viaggiatori, l’esperienza del tuo ultimo viaggio (o week end) non devi far altro che contattarci!!!

Buongiorno a tutti, io sono Marco Cavicchi e quest’oggi ho il piacere di portarvi alla scoperta di uno dei più spettacolari luoghi delle dolomiti Italiane, sono sicuro che alcuni di voi hanno già indovinato.
Sto parlando delle 3 Cime di Lavaredo.

Io e Luca saremo i protagonisti di questa avventura, si perché decidemmo di trascorrere un weekend sulle 3 Cime di Lavaredo approfittando dell’assenza di inquinamento luminoso e della luna nuova per poter fotografare la via lattea.

Ma andiamo con ordine, anche perché oggi vi racconterò la prima delle 2 giornate.
Arrivati ad Auronzo di Cadore, sulle dolomiti Bellunesi, proseguiamo andando in direzione Cortina, sino a raggiungere il lago Misurina, da qui seguiamo le indicazioni per il Rifugio Auronzo, che sarà il nostro punto di partenza.

Questo tratto, scopriamo che è a pagamento, 30€ andata e ritorno, ma volendo ci si può arrivare con il bus, che dovrebbe costare circa 10€.

Ok ci siamo, a questo punto inizia la nostra avventura, infatti finiamo di preparare gli zaini e partiamo a piedi in direzione Rifugio Lavaredo, anche se purtroppo il tempo non ci è stato d’aiuto, pioveva e c’era la nebbia, che tutto sommato donava un volto al paesaggio davvero affascinante, tutto bianco, con qualche scorcio verdeggiante qua e la, e la nebbia che si confondeva con il sentiero ghiaiato.

Lungo il percorso incontriamo una mandria di mucche al pascolo facilmente riconoscibili anche per il rumore dei campanacci legati al loro collo, e un asino nero, bellissimo e molto socievole.

Il rifugio Lavaredo

Infatti appena provo ad avvicinarmici, allunga il collo verso di me come cercasse una carezza, o cosa più probabile, qualcosa da mangiare.

Arriviamo così al rifugio Lavaredo, dove facciamo una brevissima tappa per un caffè caldo e quando usciamo per rimetterci in marcia, finalmente la nebbia si dirada e rimane solo il muro di montagne enormi a fare da cornice alla vallata.

Per qualche secondo c’è stato il silenzio tra me e Luca, eravamo incantati dal paesaggio che ci circondava, finché, ansiosi di vedere le 3 Cime di Lavaredo, riprendiamo il cammino.

Dopo qualche centinaia di metri arriviamo esattamente ai piedi di una montagna enorme, che dopo pochi secondi, capiamo essere la prima delle 3 cime di Lavaredo, non lo si può capire subito, perché seguendo il percorso ci si arriva dal lato, non accorgendosi di essere ai loro piedi, lasciandosi scoprire poco a poco continuando il cammino.

Da questa posizione si intravede la nostra meta della giornata… Il rifugio Locatelli, ma giusto il tempo di fare volare “Frizzy” per fare qualche ripresa e le nuvole cominciano a danzare con e attraverso le tre montagne, avvolgendole quasi completamente, facendoci capire che avremmo dovuto riprendere il cammino, infatti di a poco ricomincia a piovigginare.

Il rifugio Locatelli

Non ci rimane che dirigerci verso la meta, e con uno strappo di circa 30/40 minuti finalmente raggiungiamo il rifugio. Per magia girandoci, lasciandoci alle spalle la struttura del Locatelli, vediamo in tutta la loro bellezza le 3 cime di Lavaredo, così come si vedono in cartolina, avvolte dalle nuvole, come se fossero state create per lasciarsi ammirare e lasciare chiunque senza fiato, non ci sono parole per definire la loro maestosità.

A questo punto entriamo, e con le dita incrociate dietro la schiena, chiediamo se ci sarebbero stati 2 letti per passare la notte, la gentile ragazza ci annuisce sorridendo e ci fornisce tutte le indicazioni necessarie.

Ora possiamo rilassarci, e tornando fuori ad ammirare il paesaggio scattando fotografie e facendo volare il drone, “Frizzy”, che ci fa scoprire la vallata adiacente al rifugio, che ospita 2 splendidi laghetti che riflettevano, ahimè, soltanto il cielo grigio.

Dopo aver riempito gli occhi, ci accorgiamo che era l’ora di cena, quindi rientriamo e prendiamo posto nella sala ristorante, consumiamo la cena e torniamo a rilassarci all'esterno, questa volta con una birra a testa e l’attrezzatura fotografica che avrebbe dovuto permetterci di immortalare la via lattea.

Eh si ... parlo al condizionale perché purtroppo a causa delle nuvole che riempivano il cielo, non siamo riusciti ad immortalare la splendida immagine che sognavamo, ma pazienza, in fin dei conti ci bastava essere lì con una buona birra.

Dopo aver atteso inutilmente qualche ora che il cielo si liberasse, decidiamo di andare a dormire, anche perché il mattino seguente ci saremmo dovuti alzare per vedere l’alba. Ma questa è una storia che ho il piacere di raccontarvi in questo articolo: www.inguaribileviaggiatore.it/rifugio-locatelli.

Nel frattempo spero possiate apprezzare:

VideoLog di questo posto meravigliosoIl video racconto della prima giornata

 

 

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