Praga tra maledizioni, diavoli e fantasmi è quello che ci racconta una nostra affezionata lettrice, che è appena tornata da questa bellissima città.
Se anche tu vuoi condividere con altri viaggiatori, l’esperienza del tuo ultimo viaggio (o week end) non devi far altro che contattarci!!!
Ecco l’inizio del racconto dell'inguaribile viaggiatrice Barbara Mattiuzzo:
Nel cielo sopra il Castello i colori del tramonto si intrecciano con quelli della sera che avanza su Praga. Chiudo la porta di casa e scendo in strada consapevole che questa non sarà una notte come le altre, si va alla ricerca di qualcosa di insolito.
Nei vicoli i rumori dei passi si attenuano fino a un totale silenzio. E’ mezzanotte, l'ora delle streghe, delle fanciulle che perdono preziose scarpette e carrozze che tornano ad essere povere zucche. E’ adesso che Praga rivela il suo volto oscuro e la sua bellezza fatta di misteri e magia.
Fatevi coraggio e seguitemi incontreremo alchimisti e ciarlatani, astronomi e stregoni, re e principesse, una folla invisibile che ancora si aggira tra i palazzi di questa città.
Fin dall'origine la storia di Praga si fonda con la leggenda. La principessa Libuse (il suo ritratto lo vedete nel mosaico sopra il Cafè Art Nouveau), splendida maga e veggente, durante una passeggiata ebbe una visone che raccontò cosi: " Vedo una città che sarà illustre nel mondo e la cui gloria raggiunge le stelle.....Sulla Moldava, sotto Petrìn, un falegname fabbrichi con il figlio una soglia (prah in ceco) e per questa soglia chiamate la città Praga".
Negli anni la sua visione è diventata un labirinto di strade, cortili e passaggi, dove tra chiese e sinagoghe si alzano eleganti palazzi le cui facciate sono decorate con fregi, simboli esoterici e statue dalle strane sembianze. Sopra i portoni potrete vedere un calice d'oro dove c'era una gioielleria, tre violini per indicare la bottega di un liutaio ma anche tre rose bianche, un pavone o un grappolo d'uva.
Ognuno di questi stemmi cela una storia a volte romantica, a volte tragica se non macabra.
Come le vicende che si sono susseguite nella Casa del pozzo d'oro. Una volta era una locanda dove si fermò una ricchissima coppia in viaggio dalla Spagna. Il proprietario della casa per rubare i soldi della coppia li uccise tagliando le teste e seppellendo i corpi nella cantina.
Il ladro però morì presto in un incidente e il palazzo andò a fuoco. Ne rimase un mucchio di macerie infestato dai due fantasmi. Solo anni dopo un uomo la ricostruì e apri una pasticceria. Una notte i due fantasmi lo svegliarono e gli raccontarono la loro triste storia.
Il pasticcere scese in cantina, trovò i corpi dei due amanti e li seppellì nel cimitero, liberando le loro anime. Per ringraziarlo i due fantasmi gli fecero trovare il tesoro celato nel pozzo della casa. La facciata del palazzo è riccamente decorata con figure di santi volute dai proprietari che sopravvissero alla peste del 1714.
La mia passeggiata prosegue in via Lilova dove vaga il fantasma del Templare senza testa. Si presenta sul suo cavallo bianco, reggendo la sua testa, povero soldato decapitato per aver abiurato la religione cristiana.
Torna suArrivo davanti alla Moldava. Nelle sue profondità vivono i Vodnik, i folletti che stanno in agguato nell'acqua e conservano in grosse pentole le anime di chi muore annegato. Sullo sfondo il Castello svetta magnifico oltre il Ponte Carlo la cui costruzione costò fatica, denari e l’anima di una donna. La storia narra che dopo un crollo il ponte fu ricostruito ma ogni notte crollava nuovamente.
Il costruttore fece allora un patto col diavolo: in cambio dell’anima del primo essere che avrebbe attraversato il ponte, Lucifero si impegnava a evitare altri disastri. Il muratore però si pentì e non volendo lasciar morire un’innocente provò a ingannare il diavolo.
All'alba del giorno stabilito decise di far passare un gallo sul ponte. Ma il diavolo più furbo prese sembianze umane e corse dalla moglie del muratore dicendogli di andare subito sul ponte perché il marito si era ferito.
La donna arrivò e attraversò il ponte per soccorrere il marito che la vide morire sotto i suoi occhi. Morì anche il bimbo che la donna aspettava. La piccola anima vagò sul ponte starnutendo fino a quando qualcuno la liberò rispondendogli “salute” e lo spirito potè volare in cielo.
Risalgo verso il quartiere ebraico affollato di giorno quanto di notte. Qui vicino al cimitero, potrei incontrare il fantasma dell’Uomo Incappucciato che va verso il fiume. E’ un ex organista ebreo ma con simpatie per il cattolicesimo.
Senza pace in vita non l’ha neppure in morte. Ogni notte esce dalla sua tomba e raggiunge lo scheletro in barca che lo aspetta sulla Moldava per portarlo alla Cattedrale di San Vito di cui fu il cappellano. Bisogna fare attenzione tra queste strade perché si può fare l’incontro fatale con lo spettro dell’ebrea danzante, una prostituta condannata a danzare fino a giorno del giudizio. Adesso si diverte a far ballare fino alla morte gli incauti che si abbandonano tra le sue braccia.
Torna suAltrettanto pericolosa è l’Ebrea strangolatrice una giovane che si era innamorata di un monaco del Monastero di San Nicola. I due furono sorpresi e il religioso allontanato. La ragazza impazzita dal dolore strangolò l’abate del monastero e da allora vaga in cerca di altre vittime per vendicare il suo amore sfortunato. Io proseguo oltre la Sinagoga Vecchia Nuova dove riposa il Golem, il gigante di fango opera del Rabbino Lowe che doveva tutelare gli ebrei da angherie e soprusi. Il mio itinerario mi porta adesso davanti alla Cattedrale di San Giacomo.
Se entrate non fatevi distrarre dell'opulenza del barocco che qui si manifesta in un trionfo di marmi, altari, affreschi, oro e luce, ma girate lo sguardo in alto a destra. Si quello che vedete è un braccio mummificato. Il suo proprietario era un ladro che una notte si introdusse nella chiesa per rubare i gioielli della Madonna. La statua della Vergine si animò e gli afferrò il braccio così saldamente che per liberarlo dovettero intervenire i fedeli (che guarda caso erano della confraternita dei macellai) per tagliare l'arto che poi fu appeso a un gancio in segno di monito.
Anche un'altra chiesa è stata fatale per un monello. La leggenda racconta che un giorno un ragazzino che aveva l'abitudine di rubare le uova dai nidi dei piccioni, si fosse arrampicato sul tetto della chiesa di S Martino fino a raggiungere un nido che ahimè era vuoto.
Invece di scendere rimase sul tetto a cantare canzoni sconce. Quando un uomo magro avvolto da un mantello nero lo rimproverò per l'oltraggio al luogo sacro, il ragazzo rispose con un insulto. In un attimo l'uomo alzò le braccia al cielo e il giovane rimase pietrificato sul tetto della chiesa esattamente dove lo potete vedere ancora.
Torna suPer tornare verso casa devo attraversare il Tyn, il cortile fortificato dove i commercianti pagavano i dazi e anche qui non mancano le apparizioni. Il primo fantasma che potreste incontrare è quello del turco che cammina trascinando la testa di una ragazza.
La sua è una storia triste e macabra. Dopo aver chiesto in sposa una giovane il turno tornò nel suo paese e si ripresentò dopo qualche anno per scoprire che la ragazza stava per sposare un altro uomo. Accecato dal dolore uccise lo sposo e tagliò la testa alla donna e fu per questo condannato a vagare tra le strade di una città per lui straniera.
Altrettanto cupa è la storia di una nobildonna tanto malvagia in vita che un giorno per rabbia strangolò una servetta. Pentita si ritirò in convento, lasciò i suoi denari ai poveri e regalò una campana alla chiesa. Ma questi gesti non bastarono a salvagli l’anima e ogni tanto vedrete una suora che suona la campana della Torre della cattedrale. Se invece capitate a Praga in una giornata nevosa sappiate che nella piazza della Cattedrale può apparire la vecchia delle nevi. Era la moglie del sacrestano così pigra e cattiva che lasciava tutte le incombenze al marito malato.
Il pover'uomo un giorno scivolò sulla neve che la donna non aveva tolto dal cortile e morì. Per questo la moglie fu dannata e il suo fantasma, con tanto di scopa per togliere la neve dalla strada, appare quando i fiocchi di neve cominciano a scendere.
Il mio giro notturno è finito, pochi passi e sono a casa. Mentre le ombre della notte sbiadiscono nei colori tenui dell’alba, il sole illumina le facciate pastello dei palazzi Liberty. I tavolini dei caffè si animano e il profumo del pane e dei croissant riempie l’aria.
Scheletri barcaioli e Templari senza testa svaniscono come nebbia sempre che io li abbia incontrati o che fossero solo suggestive creazioni di una delle città più misteriose d’Europa.
L'inguaribile viaggiatrice Barbara Mattiuzzo
inguaribile.viaggiatore(at)yahoo.it
Per ulteriori informazioni:
Prague City Tourism - Centro di informazioni turistiche – Municipio della Città Vecchia (Staroměstská radnice)
Staroměstské náměstí 1, Praha 1 - Staré Město, 110 00
indirizzo e-mail: [email protected]
Siti Web:
Prague City Tourism www.prague.eu/it
Czech Tourism Authority - www.czechtourism.com/it/
Come si raggiunge:
In aereo:
Aeroporto di Praga è dedicato a Václav Havel
Il trasporto da e verso l’aeroporto è garantito dagli autobus del servizio pubblico urbano. Per informazioni sugli orari ed i costi: www.dpp.cz/en/> (il lingua ceca, inglese e tedesco)
In treno: Non esistono collegamenti ferroviari diretti tra l’Italia e la Repubblica Ceca
Distanze Roma 1.303 Km, Milano 872 Km, Venezia 814 Km (fonte google maps)
Ambasciata:
Ambasciata d'Italia in Repubblica Ceca
Nerudova 20
118 00 Praha 1 Malá Strana, Repubblica Ceca
Centralino
Tel: +420 233 080 111
Fax: +420 257 531 522
In caso di comprovata emergenza, nei giorni festivi e al di là degli orari d’ufficio (lun-ven dalle 9:00 alle 17:00) potete chiamare il seguente numero:
Cellulare di reperibilità: +420 603 517 770
Email: [email protected]
Sito internet: www.ambpraga.esteri.it/praga
Documenti: I cittadini italiani possono soggiornare in Repubblica Ceca senza necessità di alcun permesso, anche se è sempre bene avere con se un documento di riconoscimento (carta d’identità o passaporto)
Fuso orario: CET = UTC + 1 ovvero la stessa ora dell’Italia
Voltaggio energia elettrica: tensione 230 V una frequenza di 50 Hz. - Presa di corrente di tipo E - le spine italiane vanno bene se sono sprovviste della messa a terra centrale
Valuta: La valuta ufficiale della Repubblica Ceca è la corona ceca (CZK) - 1 CZK = 0.0384 € - 1 € = 26.045 CZK - Moltissime attività commerciali (negozi, ristoranti, ecc) accettano gli euro
Vaccinazioni obbligatorie: Nessuna.
Periodo consigliato: Tutto l’anno.
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