Uno degli elementi più interessanti dal punto di vista artistico e architettonico, in ogni città, sono le chiese: Parigi ospita tantissimi luoghi di culto, che testimoniano spesso i legami tra famiglia reale e Chiesa e ricordano avvenimenti storici di rilievo.
In questa guida, vi presentiamo le cinque chiese più belle di Parigi, a cui vale la pena dedicare una visita se fate un viaggio nella capitale francese e vi aiuteremo ad organizzare il vostro itinerario al meglio per poter inserire tutte le tappe di vostro interesse.
La cattedrale non ha bisogno di presentazioni: famosa in tutto il mondo, questa splendida chiesa è l’attrazione più visitata di Parigi. Costruita fra il 1163 (con la posa della prima pietra da parte di papa Alessandro III) e il 1245, è una delle cattedrali gotiche più antiche del mondo; qui si sono svolti importantissimi avvenimenti storici, come le incoronazioni di Napoleone Bonaparte e di Enrico VI d’Inghilterra e la beatificazione di Giovanna d’Arco.
Ha subito nel corso dei secoli diverse opere di ristrutturazione, alcune delle quali hanno apportato modifiche anche importanti (ad esempio, nel XIX secolo vennero sostituiti gli archi rampanti e aggiunto il rosone); la cattedrale è al momento in corso di ricostruzione dopo il terribile incendio del 15 aprile 2019, che ha provocato danni strutturali al tetto e distrutto una delle guglie.
Notre Dame presenta due torri di 69 metri, dall’alto delle quali potrete godere di una vista mozzafiato su tutta la città; è possibile visitare anche il campanile, celebre per essere stato la casa del Gobbo nel famoso romanzo di Victor Hugo dedicato proprio alla cattedrale.
Altro elemento iconico della cattedrale sono gli splendidi rosoni in vetro colorato, che creano magnifici giochi di luce. Il più conosciuto è quello della facciata ovest, che raffigura la Madonna con in braccio Gesù, affiancata da due angeli.
Anche se è più piccola della cattedrale e meno conosciuta, la chiesa di Sainte-Chapelle è un vero e proprio gioiello del gotico francese. Fu edificata a metà del Duecento per ospitare le reliquie acquistate da Luigi IX, che gli costarono quasi il triplo di ciò che spese per la costruzione della chiesa; oggi tali reliquie si trovano nel Tesoro della cattedrale di Notre Dame.
L’edificio è strutturato su due piani: quello superiore, dove erano conservate le preziose reliquie, era riservato al Re e alla sua corte, mentre quello inferiore era il luogo di culto per il personale di palazzo.
L’elemento più iconico di Sainte-Chapelle sono senza ombra di dubbio le sue vetrate: situate al piano superiore, le quindici vetrate colorate raffigurano ben 1.113 scene bibliche, dalla Genesi alla Resurrezione di Gesù.
La cappella inferiore, invece, presenta uno stile più sobrio, dominato dalla decorazione rossa e azzurra (riproduzione di quella medievale originale); nella parte sinistra è conservato un affresco del XIII secolo, il più antico della città.
Situata nel primo arrondissement, la chiesa di Saint-Eustache ha richiesto un secolo per essere completata. Con il passare del tempo, si sono naturalmente evoluti anche gli stili architettonici in uso, che si sono uniti creando un mix unico: la chiesa è infatti in stile tipicamente gotico, ma presenta alcuni elementi decorativi rinascimentali.
L’esterno è imponente, sobrio e maestoso, ma la vera ricchezza si trova all’interno: la struttura è divisa in cinque navate illuminate da ampie vetrate colorate e ospita classiche statue di gargoyle; vi sono inoltre conservate diverse opere d’arte, tra cui la “Cena di Emmaus” di Rubens e il trittico “La vita di Cristo” di Keith Haring, in bronzo ricoperto di oro bianco.
In una delle cappelle si trova la tomba di Colbert, politico e uno tra i primi benefattori della chiesa, decorata da statue di eccezionale bellezza e dettagliatezza. All’interno di Saint-Eustache è conservato anche il più grande organo a canne di tutta la Francia, su cui musicisti di fama internazionale eseguono regolarmente concerti di musica sacra.
Un’altra chiesa simbolo della capitale parigina è la Basilica del Sacro Cuore, posta alla sommità della collina di Montmartre: dallo stile romanico-bizantino ispirato alla Cattedrale di Périgueux, fu edificata a cavallo tra fine Ottocento e inizio Novecento per commemorare i caduti nelle guerre francesi.
Questa basilica a pianta a croce greca è completata da quattro cupole di cui una, la centrale, è alta ben 83 metri; il colore bianchissimo, ben visibile anche da notevole distanza, è dovuto al materiale di cui è composta, ovvero il travertino di Château-Landon, che a contatto con l’acqua piovana produce una sostanza calcarea appunto di colore bianco, oltre a non trattenere polveri e smog.
Gli interni sono sobri e abbastanza spogli, eccezion fatta per il mosaico che decora l’abside, che con i suoi 475 m2 si attesta come il mosaico più grande del mondo. Un altro oggetto “da record” custodito all’interno della Basilica del Sacro Cuore è la cosiddetta “Savoyarde”: si tratta della campana più grande di tutta la Francia, realizzata nel 1895 ad Annecy e donata alla basilica dalle quattro diocesi di Savoia.
Leggermente lontana dal centro, ma raggiungibile comodamente in metro, è la Basilica di Saint-Denis, importante già in epoca medievale come meta di pellegrini francesi e non solo. Si tratta infatti del luogo dove fu sepolto il martire San Dionigi, considerato il primo vescovo della città: secondo la leggenda, dopo essere stato decapitato nel quartiere di Montmartre il santo si incamminò verso nord portando la propria testa, fino a cadere in un campo dove venne sepolto.
Lo stile è ancora una volta gotico e la particolarità architettonica è la presenza di una singola torre campanaria, ma questa chiesa si rivela di particolare importanza dal punto di vista culturale e storico. All’interno della Basilica sono infatti ospitate numerose opere d’arte e monumenti, tra cui soprattutto oltre settanta fra reliquiari, tombe, mausolei e lapidi dedicati ai sovrani che si succeduti alla guida della nazione francese e a persone vicine alla corte; qui, ad esempio, riposano Caterina de’ Medici e Luigi XVI.
Situata a pochi minuti da Notre Dame, l’Abbazia di Saint-Germain-des-Prés è l’edificio religioso più antico di Parigi: la sua costruzione fu infatti commissionata nel 542 da re Childeberto I per custodire una reliquia ottenuta durante l’assedio di Saragozza, ovvero la stola di San Vincenzo. La chiesa fu poi bruciata e saccheggiata diverse volte; nel 1163 fu ricostruita in via definitiva e dedicata a San Germano, il vescovo che l’aveva inizialmente consacrata a San Vincenzo e che era stato nel frattempo canonizzato.
Il tempo trascorso e le diverse fasi che hanno composto la costruzione e ricostruzione dell’abbazia l’hanno arricchita di un mix di stili architettonici che unisce gotico e romanico. Gli interni sono invece decorati da affreschi policromi e mosaici.
L’abbazia presenta al suo interno anche delle prigioni, che vennero usate dapprima dalla monarchia, mentre durante la Rivoluzione furono proprio i rivoluzionari a imprigionare qui dentro i personaggi ritenuti traditori della causa (tra cui Charlotte Corday, accusata dell’omicidio di Marat).
Sempre durante la Rivoluzione, la chiesa fu utilizzata anche come deposito e fucina di armi e materiale bellico; in questo contesto, ci fu un’esplosione che coinvolse alcuni barili di polvere da sparo, che provocò danni strutturali alla chiesa e bruciò i numerosi volumi della biblioteca.
Uno dei motivi principali che spingono molte persone a visitare l’abbazia è la presenza al suo interno della tomba di Cartesio, filosofo e matematico conosciuto e studiato nelle scuole di tutto il mondo.
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